mercoledì 27 febbraio 2008

Gli ispettori delle tasse di mezzo mondo sulle tracce di chi ha portato capitali in Liechtenstein

Sono centinaia - probabilmente addirittura migliaia - i cittadini europei e d'Oltreoceano che hanno cominciato a tremare per i loro patrimoni depositati in Liechtenstein. Liste di loro nomi sono in mano alle agenzie fiscali di Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Italia, Francia e Svezia, che se le stanno scambiando."Il Liechtenstein è visto come l'ultimo paradiso fiscale - dice il capo degli ispettori svedesi Mats Sjoestrand -. Quando un Paese non rivela alcuna informazione, è lì che vuoi mettere il tuo denaro se non vuoi che nessuno lo sappia".Tutto nasce da un'indagine della Germania sulla banca Lgt ma anche una filiale in Liechtenstein della svizzera Vontobel sarebbe al centro delle attenzioni.Qui milionari di diverse nazioni avrebbero depositato i loro patrimoni dietro lo schermo di fondazioni."Stando ai primi accertamenti, dietro alle fondazioni sulle quali si è indagato finora si nascondono oltre 200 milioni di euro - dice il magistrato tedesco Hans-Ulrich Krück -. Nascondendo questi capitali e i relativi interessi sono state eluse o evase tasse per importi elevatissimi".Le pressioni sul Principato, che conta solo 35.000 abitanti, sono fortissime.Il Liechtenstein deve firmare domani l'accordo con l'Unione Europea per entrare nella zona Schengen di libera circolazione ma le sue resistenze sulla trasparenza bancaria potrebbero ritardare il suo ingresso.E dopo il piccolo stato alpino è già pronto il pronto bersaglio: il principato di Monaco. Il capo di Stato Alberto secondo sarà ricevuto oggi dal cancelliere tedesco Angela Merkel.

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