venerdì 9 maggio 2008

Libia: non controlliamo piu' coste - Immigrazione e petrolio le minacce della Libia

'L'Italia e altri Paesi Ue non hanno dato l'appoggio promesso' (ANSA) - TRIPOLI, 8 MAG - La Libia ha comunicato all'Italia che non collaborera' piu' nella protezione delle coste italiane dagli sbarchi di clandestini dall'Africa. Il Ministero dell'Interno libico, in un comunicato diffuso alla stampa, ha spiegato che la misura e' stata presa perche' l'Italia e altri paesi dell'Unione europea non hanno dato l'appoggio promesso.
ROMA - Sono molto difficili i primi passi del governo Berlusconi in politica estera. La Libia ha risposto con durezza alla nomina di Roberto Calderoli a ministro nel nuovo governo Berlusconi: il ministero degli Interni di Tripoli ha fatto sapere ieri notte di non voler più collaborare nella protezione delle coste italiane dall'ondata di immigrati illegali dall'Africa, "questo perché Roma e altri paesi dell'Unione europea non hanno messo in atto l'appoggio promesso". E secondo le informazioni di un quotidiano on-line specializzato in petrolio, Gheddafi sarebbe pronto anche a ritorsioni nel campo petrolifero, bloccando i contratti con l'Eni siglati lo scorso 16 ottobre, con la possibilità di arrivare addirittura a una possibile nazionalizzazione di tutte le attività dell'azienda petrolifera italiana.
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