I Vangeli giunti fino a noi sono il risultato di secoli di errori e di manipolazioni operate dai protocristiani, per dimostrare che i leader delle sette avversarie della loro erano in odore di eresia e spezzare le loro carriere.
A partire dalle sue origini la Chiesa ci sta raccontando cose assolutamente incredibili studiate a tavolino per fini puramente politici.
Questo è agevolmente riscontrabile, considerando il modo affatto differente con cui nei quattro Vangeli vengono descritti eventi che, per essere rispondenti alla verità, avrebbero dovuto essere descritti con parole più o meno simili.
Matteo, per esempio, fa nascere Gesù nella casa di Giuseppe, mentre Luca scrive che Maria partorì in una grotta dove il Messia fu scaldato dal fiato di un bue e un asinello.
Lo stesso Matteo ci infoma che la Sacra Famiglia stabilì la sua dimora a Nazareth - che a quei tempi peraltro non era stata ancora fondata - mentre Marco non fa alcuna menzione della fanciullezza di Gesù, ma dice solo che iniziò il suo ciclo di conferenze a Cafarnao, quando aveva già compiuto i 30 anni, e Giovanni ci assicura che discese dal cielo in età matura sotto forma di Logos.
In alcuni Vangeli, infine, leggiamo che Gesù riteneva imminente la fine del mondo, mentre dalla lettura di altri veniamo a sapere che affidò a Pietro il compito di costruire l'edificio che si sarebbe sviluppato nei secoli futuri.
Tutti questi errori e manipolazioni dovrebbero indurre a concludere che quelli che ci sono pervenuti non conservano neppure la millesima parte dei testi originari, la cui conoscenza, pertanto, ci sarà negata per sempre, dal momento che la loro ricostruzione è impossibile.
Continua ...
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