mercoledì 23 luglio 2008

Le mani della mafia sull'agricoltura Cento reati al giorno nelle campagne

La criminalità organizzata ha allungato le mani anche sulle campagne italiane, colpendo un agricoltore su tre con reati che vanno dal furto, all'usura, al racket, alle discariche abusive: in media 100 al giorno. E' la denuncia fatta dalla Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, in occasione della firma di un protocollo d'intesa per la fornitura di servizi previdenziali, fiscali e organizzativi ai soci dell'associazione di Don Ciotti, 'Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie'. L'Italia agricola - secondo la Cia - "é sempre più terrorizzata da mafia, camorra, 'ndrangheta e sacra corona unita che hanno ormai superato i confini delle regioni del Sud Italia per aggredire anche il settore Nord ed il Centro''. Furti di attrezzature e mezzi agricoli, racket e abigeato - precisa la Cia - sono nell'ordine i principali reati commessi in termini numerici, ma diffusi sono anche usura, estorsioni, 'pizzo', discariche abusive, macellazioni clandestine, danneggiamento alle colture, aggressioni, truffe nei confronti dell'Unione europea e 'caporalato'. L'organizzazione chiede perciò attenzione a questo fenomeno da parte di un servizio specifico già esistente e attivo, istituito dalla Direzione nazionale antimafia. La Cia si dice anche preoccupata per l'evoluzione dei reati legati ai rifiuti, "per le nuove direzioni che i viaggi della spazzatura stanno prendendo, non solo da Nord a Sud, dove vengono smaltiti in discariche non autorizzate, cave dismesse o nel sottosuolo di fondi a destinazione agricola. Oggi si registrano anche rotte che dal Nord-Ovest vanno a Nord-Est, che dal Nord arrivano al Centro e che dal Sud portano a Nord, con la nascita di veri e propri cartelli di trafficanti che operano sia a livello regionale che interregionale".

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