lunedì 18 agosto 2008

Il mea culpa che mira agli elettori cristiani - di VITTORIO ZUCCONI

MOLTO più confessione di peccati privati - quante volte, figliolo? - e atti di contrizione che confronto politico serio per capire chi dei due sarebbe un miglior capo di stato dopo Bush, il primo faccia a faccia, o meglio fianco a fianco, fra John McCain e Barack Obama nel segno della croce è stato uno di quei classici riti medioevalisti, quei "misteri buffi" che la liturgia elettorale americana impone. Dal divorziato ultra settuagenario oggi riconiugato con una ricchissima e stagionata Barbie, abbiamo ascoltato l'ammissione del suo fallimento come marito, peccato in verità non proprio mortale in una nazione dove quasi un matrimonio su due naufraga e da Reagan in poi la poligamia sequenziale dei presidenti, come i loro cedimenti alla debolezza della carne, sono del tutto accettati. Dal più giovane e languido rivale, ufficialmente e felicemente monogamo con la sua Michelle, almeno fino a rivelazione contraria di tabloid o blog alimentati dalla macchina del gossip, abbiamo avuto l'ennesima ammissione, già fatta nelle sue memorie, che anche lui, come di fatto tutta la sua generazione, ha "sperimentato" droghe leggere come la marijuana. E tirato qualche linea di cocaina col naso, prima di convertirsi a vizi per ora legali come le sigarette, alle quali, di tanto in tanto, ancora soccombe di nascosto da Michelle.
Continua ...
http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/esteri/verso-elezioni-usa/elettori-cristiani/elettori-cristiani.html

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