lunedì 20 ottobre 2008

Isf lancia un alert internazionale su Saviano. L'Europa aiuti lui e gli altri giornalisti minacciati dalle mafie in Italia

“ AAA scrittore giovane e coraggioso minacciato dalla camorra cerca casa . Potrebbe essere questo il messaggio da inoltrare alle associazioni internazionali per la libertà di stampa a sostegno di Roberto Saviano ,visto che nel nostro Paese non riesce a trovare un appartamento né in vendita né in affitto e che,dopo le ultime minacce ricevute, dichiara di volersene andare all’estero per poter avere una vita “, inizia così il comunicato del presidente Information Safety and Freedom ,Stefano Marcelli sul caso-Saviano.“ Chi si occupa quotidianamente di libertà di informazione è abituato ad appelli di questo tipo – prosegue la nota di Isf – provenienti da colleghi che vivono in Paesi come la Colombia, l’Iran, la Cina , la Russia, costretti ad emigrare per sfuggire alle minacce di clan mafiosi o corpi dello Stato che rendono loro impossibile lavorare e vivere nel proprio Paese. Chi oggi compie distinguo o lesina la propria solidarietà all’autore di Gomorra dovrebbe riflettere su questo. Non sono le denunce di colleghi come Saviano e pochi altri a mostrare al mondo il volto mafioso dell’Italia, quanto la realtà dei fatti e il generale disinteresse che media e mondo politico attribuiscono generalmente a questi argomenti“.“ Nell’invitare le associazioni internazionali per la libertà di stampa a mobilitarsi a tutela di Saviano e delle decine di altri colleghi che in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia vivono sotto la minaccia delle mafie –conclude il comunicato di Marcelli – invitiamo anche i giornalisti a mobilitarsi sul fronte dell’emergenza Mafia : un cancro che riguarda tutto il mondo e in particolare, in questa fase di crisi economica, tutto il sistema finanziario europeo che rischia di essere infiltrato pesantemente dalle finanze mafiose . Il silenzio dei media sulla mafia e i suoi rapporti con il mondo politico e finanziario diventa ogni giorno più pesante e può trasformarsi in una tragica complicità “.

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