martedì 30 dicembre 2008

I tg e l'uso politico della paura - di Valter Vecellio

Curioso il monito del ministro della cultura Bondi, che dice basta ai TG "pieni di violenza, alle troppe notizie catastrofiche, i racconti di sangue proposti senza alcuna cautela né considerazione per chi li guarda". Qualche settimana fa venne resa nota un'inchiesta condotta da Demos, che ha "pesato" le notizie relative alla criminalità trasmesse tra il 2005 e il primo semestre del 2008 dai sei telegiornali nazionali. Il picco che accomuna tutte le reti è in corrispondenza del secondo semestre 2007: quando, annota l'indagine, il numero dei reati era comunque già in calo…Accade quello che il professor Jonathan Simon analizza nel suo "Il governo della paura": come la percezione della centralità del crimine nella vita sociale contribuisce a ridefinire i poteri del governo, il ruolo della famiglia e della scuola, la posizione dell'individuo nella società: "La guerra alla criminalità… permetteva di ridefinire i programmi politici nei termini di un'efficace prospettiva sicuritaria…".In questi ultimi anni si è assistito a un vero e proprio uso politico della "paura". Si è puntato sulla paura e il timore del "diverso" identificato con il criminale e il perverso. Per mesi siamo stati "bombardati" da una quantità di "emergenze": Rom, albanesi, romeni, extracomunitari… mettendo in secondo piano le emergenze costituite dalle mafie organizzate.
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http://www.articolo21.info/7869/notizia/i-tg-e-luso-politico-della-paura.html

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