E’ possibile, anche se molto poco probabile, che qualche politico od economista, digiuno della materia, che dovrebbe essere il suo vademecum professionale – intendo dire di scienza sociale – ma soprattutto irrimediabilmente tonto – non sappia (sia pure per intuizione) che la cosiddetta mafia è un’entità policèfala complementare del sistema capitalistico, con cui non ha soluzione di continuità (ovvero con cui collide naturalmente). La constatazione non è più veritiera, ma soltanto più evidente, in presenza di un liberismo, che è il capitalismo portato alle sue estreme conseguenze.Questa ignoranza ipotetica si riferisce, per l’appunto, a qualcuno: che ne è di tutti gli altri? Tutti gli altri mentiscono sapendo di mentire perché, a titolo diverso, lucrano il capitalismo: non si tratta soltanto dei famigerati politici ed economisti, specie se parlamentari, ma anche degli scienziati del sociale e, in modo speciale, degli psicologi, sempre del sociale, che avallano il sistema, sia pure solo tacendo.Stando così le cose, non posso non pensare ad una tacita complicità tra soggetti che hanno interesse di coprirsi a vicenda, situazione psicologica che ci riporta proprio alla nota “omertà” della mafia, che diventa “omertà del sistema” a “collusione bifacciale”. Il che conferma che distinguere il sistema vigente in liberismo e in mafie è già una configurazione analitica di una realtà che può essere compresa solo se còlta nella sua globalità sintetica.
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