PALERMO (ITALPRESS) - Il 79% di studenti tra i 13 e i 20 anni, intervistati per un sondaggio dall'associazione MafiaContro, ha sfiducia nelle istituzioni e pensa che lo Stato faccia poco o nulla per proteggere i cittadini dall'aggressione di Cosa nostra. Il 16% ritiene che si faccia abbastanza e il 5% molto. I dati del sondaggio, effettuato su un campione di 1.642 studenti iscritti a 11 tra scuole medie e superiori, e' stato presentato a Palermo, oggi, nella sede di Mafia Contro. Complessivamente otto le scuole palermitane coinvolte, oltre a un liceo di Castellammare del Golfo (Trapani), una scuola media di Catania e un istituto commerciale di Busto Arsizio (Varese). Il 63% degli intervistati ritiene il pizzo un'estorsione, il 23% una tassa e il 9% un merletto (i non lo so sono il 5%), mentre per il 61% chi paga il racket e' una vittima (per il 21% un fesso e per il 18% un complice). Se il dato sulla percezione della pericolosita' di Cosa nostra per la societa' siciliana e' abbastanza confortante (il 76% la considera un danno, ma il 15% una tradizione e il 9% una risorsa), lo stesso non si puo' dire per la conoscenza storica del fenomeno: il 22% degli studenti intervistati pensa infatti che i giudici Gaetano Costa e Rocco Chinnici erano dei capimafia e soltanto il 53% ha un esatto ricordo dei due magistrati uccisi da Cosa nostra. Per il 18% degli studenti Costa e Chinnici erano dei carabinieri mentre sette studenti su cento hanno dato altre risposte.
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