martedì 3 marzo 2009

Svelato il "memo anti-terrorismo" segreto dell'amministrazione Bush

Insoliti poteri ai militari. L’ex presidente riteneva che l’esercito potesse cercare e catturare persone sospettate di terrorismo negli Stati Uniti anche senza alcun mandato.
Perquisizioni, blitz illegali e gravi violazioni dei diritti costituzionali: tutto in nome della lotta al terrorismo. Un memorandum del dipartimento della Giustizia statunitense che risale a poco più di un mese dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001 (è datato 23 ottobre) getta nuove ombre sul rispetto dei diritti umani nell’era Bush. Il dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti ha diffuso un memo dell’amministrazione Bush tenuto segreto fin dal 2001 e scritto un mese dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre. Dal documento, risulta che l’ex presidente Usa George W. Bush riteneva che l’esercito Usa potesse cercare e catturare persone sospettate di terrorismo nel territorio degli Stati Uniti, anche senza alcun mandato. Secondo il documento, le garanzie costituzionali contro arresti e operazioni di polizia illegali non si applicavano ai sospetti terroristi su territorio statunitense, nel caso che il presidente o un’altra alta autorità autorizzassero tali azioni. Anche dopo che la Casa Bianca era tornata sui suoi passi, il dipartimento di Giustizia si era rifiutato di rendere noto il contenuto del memorandum.
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http://lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200903articoli/41565girata.asp

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