domenica 10 maggio 2009

Il dovere della memoria - di MIRIAM MAFAI

Il commissario Luigi Calabresi e l'anarchico Giuseppe Pinelli si sono incontrati, per l'ultima volta, in una stanza al terzo piano della Questura di Milano, il 15 dicembre del 1969, quarant'anni fa. Le loro vedove si sono incontrate, per la prima volta, ieri mattina al Quirinale. E per la prima volta si sono strette la mano alla presenza del nostro Presidente della Repubblica. Forse solo chi ha impressa nella memoria l'immagine del corpo dell'anarchico Pinelli schiacciato nel cortile della Questura il 15 dicembre 1969 e l'immagine del corpo del commissario Calabresi, il 17 maggio del 1972, a pochi passi dalla sua casa, solo chi ha vissuto quegli anni di insensata violenza e di sangue, può rendersi pienamente conto della lunga sofferenza delle due donne e del valore simbolico del loro incontro di ieri. Gli anni della strategia della tensione e del terrorismo, con il loro carico di vittime innocenti, sono alle nostre spalle. Spetta a noi conservarne la memoria e trasmetterla alle generazioni successive. La cerimonia di ieri al Quirinale è chiaramente ispirata a questa ambizione che ha animato, del resto, anche altre recenti importanti prese di posizione del presidente Napolitano. La storia del secolo passato, o almeno la storia che va dalla Resistenza alla fine di quella che si è convenuto chiamare Prima Repubblica, è infatti affidata non solo alla ricerca e al lavoro degli storici ma anche alla nostra memoria, alla nostra capacità di trasmetterne il ricordo, le vicende e i valori. Di qui il frequente richiamo alla necessità e all'importanza di una "memoria condivisa" ai fini della crescita di una coscienza e di una identità collettiva. Ma esiste oggi nel nostro paese, una memoria condivisa sul fenomeno del terrorismo?
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http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/cronaca/pinelli-vedova/dovere-memoria/dovere-memoria.html

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