lunedì 25 maggio 2009

Israele e il primo schiaffo alla nuova amministrazione Usa

Una cosa salta subito agli occhi osservando il fiume di articoli ed i notiziari che hanno seguito il meeting Obama-Netanyahu, un tour de force di ben quattro ore che in sostanza ha lasciatole cose come stavano, ovvero male. Obama ha ripetutamente citato la necessità di addivenire alla creazione di due stati per due popoli e Netanyahu ha fatto finta di non sentire, ammettendo al massimo di poter garantire ai Palestinesi ampia autonomia. In conclusione i due leader si sono trovati d'accordo sul non essere d'accordo.Sembra che a questo punto Israele sia l'unico attore contrario allo sviluppo del processo di pace in Medio Oriente. Il primo ministro israeliano in missione a Washington infatti era rappresentante di un esecutivo a Tel Aviv, i cui esponenti più radicali non intendono in alcun modo sentir parlare di due Stati.Proprio mentre Netanyahu si trovava in visita a Washington, il consiglio regionale della Valle del Giordano, l'autorità israeliana che soprintende alla gestione del territorio, ha confermato che sono stati pubblicati i bandi delle gare d'appalto per la realizzazione delle infrastrutture di un insediamento di coloni a Maskyyot, nell'Alta Valle del Giordano, per almeno 20 unità abitative. Parliamo del primo nuovo insediamento israeliano in quest'area, cioè nella parte orientale della West Bank, dopo 26 anni. Si tratta di una decisione destinata a rendere ancor più incerte le prospettive di pace con i Palestinesi della Cisgiordania, in quanto la fine della politica di insediamento nei territori occupati da Israele è da sempre una delle condizioni essenziali poste per una soluzione politica del conflitto.È anche uno schiaffo alla nuova amministrazione Usa, considerato che nel 2006 gli Stati Uniti avevano esercitato forti pressioni su Israele perché fermasse la costruzione proprio di questo insediamento, in chiaro contrasto con le risoluzioni dell'Onu ma considereato anche dagli Stati Uniti una violazione della road map, il percorso diplomatico per la creazione di uno Stato palestinese.
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