sabato 11 luglio 2009

"Ora voglio vedere chi parla di declino" - ma Silvio è turbato dal no del Vaticano

L'AQUILA - "Ora voglio vedere chi ha ancora il coraggio di criticare e di pensare che è iniziato il mio declino". E' convinto di aver ricomposto un po' delle fratture che si erano aperte nella sua immagine internazionale. Ma soprattutto Silvio Berlusconi, dopo il G8 dell'Aquila, è sicuro di aver riportato ordine nel governo e nella sua maggioranza. Il malessere nella coalizione, la sfiducia nella "pancia" più profonda del Pdl, le riunioni tra ministri per organizzare il "dopo-Silvio". Fattori che avevano agitato i sonni del Cavaliere fino al summit abruzzese. "Adesso, vedrete, - ha ragionato ieri pomeriggio al telefono con un esponente del centrodestra - tornerà tutto a posto. Tutti si ricorderanno che comando io". Berlusconi, insomma, lancia il suo guanto di "sfida". Sa che gli incidenti di percorso legati all'inchiesta di Bari e alle foto di Villa Certosa potrebbero non essere finiti. "Dobbiamo ancora stare attenti", ripete come un mantra ai "suoi". Nello stesso tempo punta il dito contro gli alleati interni più recalcitranti e contro l'opposizione. Con i fedelissimi non nasconde nemmeno un certo fastidio per le mosse del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
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