martedì 25 agosto 2009

Gli strappi internazionali del cavaliere

Da “sinistra” si rimprovera a Berlusconi di non essere abbastanza filo-americano, di inimicarsi il Vaticano, di agire a favore della Russia per la questione del gasdotto, di non aver rimproverato Bossi per la sua posizione sulla fine di ogni intervento militare all’estero, di aver valutato in modo obiettivo la guerra in Georgia suggerita da americani e israeliani, di aver “ceduto” alle antiche richieste della Libia di Gheddafi. Praticamente le uniche cose positive fatte da Berlusconi in politica estera vengono censurate dalla opposizione, in quanto si distaccano dalle linee strategiche della tradizionale politica estera italiana che notoriamente è di appecoronamento agli USA, alla Nato, e di passività in Europa, che dopo 50 anni non è ancora capace di esprimere una comune politica estera. E’ evidente che solo dagli strappi, dai forti smarcamenti sia dagli Usa che dalla Nato che dalla dormiente Europa, si possono creare le condizioni di una reale autonomia europea, che finalmente valuti l’ovvietà che gli interessi europei sono serviti molto di più da una integrazione economica con la Russia, piuttosto che dalla politica atlantica che invece alimenta tensioni, aumenta le basi militari in zona, proprio in chiave anti-russa, per impedire che il polo europeo-russo diventi una entità di tale peso da escludere per sempre gli Usa dall’influenza in questa zona del mondo.
Continua ...

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