sabato 19 settembre 2009

Abruzzo: tutte le (sconvolgenti) verità dopo il sisma

L’evento sismico abruzzese, registra ad oggi una tale moltitudine di fatti ed eventi che per ritrovare un po’ il filo della ragione è assolutamente necessario fare un punto della situazione molto spesso, ed elencare tutte le variabili in tema di ricostruzione, economia, veridicità degli argomenti, reale situazione nei luoghi distrutti dal terremoto. Già subito dopo il sisma, l’Italia si è ritrovata a dover fare i conti fra brandelli di verità e comunicazioni forse decise a tavolino per non far pesare la mannaia dell’Opinione Pubblica sulle teste del mondo politico, del Governo in carica e della stessa Protezione Civile. Si è partiti da quella che sembrava dover essere una querelle a puntate, relativa alle comunicazioni e dichiarazioni del tecnico elettronico Giampaolo Giuliani, che aveva a suo modo allertato qualche tempo prima le istituzioni su un possibile grave evento sismico evinto da una sua annosa sperimentazione tecnica, alla conseguente denuncia che ne ebbe per “immotivato allarme” da parte della Protezione Civile e dallo stesso IVG – istituto di Vulcanologia e Geofisica – denuncia caduta poi – forse nel dimenticatoio, ma che ha decretato la totale scomparsa dalle cronache di Giuliani. Si è proseguito poi col carrozzone mediatico e con l’assalto selvaggio di Media e rappresentanti politici sui luoghi del disastro: triste rappresentazione di come nelle tragedie alberghi un’attenzione morbosa da chi sa trarne ogni più meschino “beneficio”. Si è poi iniziata una Campagna di Governo rassicurante sui tempi della ricostruzione, sugli stanziamenti che sarebbero stati erogati alla Regione, sull’assoluta “vivibilità” nelle tendopoli e nelle strutture alberghiere, ove circa 60.000 sfollati hanno trovato riparo e nessun recupero di dignità. Di giorno in giorno, si è un po’ scoperta la realtà di certi inequivocabili fatti. La certezza di intere aree costruite con materiali di basso costo in una zona considerata altamente sismica. L’assurdità di un ospedale civile – il San Salvatore di l’Aquila - costruito anch’esso con gli stessi materiali, nessuna certificazione a norma ed addirittura senza alcun tipo di accatastamento: roba da far rabbrividire e gelare qualsiasi giurista in materia edilizia. Le parti interamente crollate, sono ancor oggi il vessillo di un’Italia fondata sulla speculazione, piuttosto che garante dell’incolumità della nazione. Si è vociferato di aperture di inchieste contro gli eventuali colpevoli di queste edificazioni selvagge, prima fra tutte la Impregilo s.p.a., impresa a partecipazione statale troppo “importante” per non insabbiare subito le indagini. Infatti, nessuno ne parla più. Da tempo.
E la Impregilo s.p.a. continua la sua corsa verso un successo che sempre più chiaramente si palesa nelle forme ed attitudini alla maggior speculazione possibile. Questa è l’incredibile nazione in cui viviamo. Leggi tutto:
http://www.agoravox.it/Abruzzo-tutte-le-sconvolgenti.html

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