domenica 27 settembre 2009

Il Fisco va a caccia di evasori, il Senato a caccia di norme per premiarli

Chapeau, ragazzi. Il governo sa che pesci pigliare in qualsiasi circostanza, e quella che ha affrontato è la prova del nove nel campo del e-government o comunicazione pubblica. Mentre la Nlp (la Nuova Lavanderia Paradiso) sta per trasformare in persone per bene con tanti soldi ed un futuro roseo gli evasori fiscali, che hanno portato off shore i loro soldi – compresi i malandrini, i mafiosi e i truffatori –, nei media arriva la campagna contro l’evasione fiscale della Guardia di Finanza, che fa il suo lavoro bene come al solito. L’operazione è semplice: metti in campo una decina di grossi nomi, fra i più celebri, appartenenti al mondo dello sport e dello spettacolo preferibilmente, dandoli in pasto ai cittadini tartassati alla fonte ed assetati di vendetta, ed approfitta della copertura mediatica che questa operazione consente. E’ una tecnica che nei campi di battaglia è nota. Si spara sul mucchio perché si possa uscire da un luogo poco protetto e raggiungere un rifugio sicuro. Qualcuno preme il grilletto e qualche altro scappa. In questa circostanza a sfuggire alla legge e tornare lindi e immacolati sono alcune migliaia di italiani che hanno depositato i loro quattrini nei paradisi fiscali e possono approfittare della manna caduta dal cielo grazie ad una norma passata in commissione finanza del Senato. Questi galantuomini dovrebbero portare a casa circa cinque miliardi. La cifra non è affatto significativa, sempre che le previsioni siano rispettate; tuttavia è diventata una specie di faro da seguire, un obiettivo da raggiungere ad ogni costo, rinunciando a prseguire i riciclatori che sono intruppati fra gli evasori. Un sacrificio, dunque, che si tradurrà in un incoraggiamento a continuare sulla strada dell’evasione, perché di sanatoria in sanatoria nessuno ci crede più allo Stato che punisce gli evasori, ed in un colpo di spugna dei reati penali commessi. La Nuova Lavanderia paradiso pone a carico degli evasori un cinque per cento da lasciare allo Stato, una specie di mancia, e in cambio dell’atto di buona volontà, il rientro dei soldi, regala l’anonimato e la cancellazione di ogni reato. Un affarone. La “chicca” è costituita dall’anonimato. Non sapremo mai chi sono gli evasori fiscali, i signori al di sopra di ogni sospetto che si sono portati i soldi all’estero sia per non pagare le tasse sia per non dare spiegazione sui guadagni ottenuti. L’anonimato evita che la richiesta del governo italiano, inoltrata ad alcuni paesi compiacenti, della lista dei titolari dei depositi segreti, si trasformi in una catastrofe per i potenti che, ormai allo scoperto, sarebbero costretti a dare conto e ragione dei loro guadagni. Queste ragioni hanno irritato la magistratura, in particolare quelle procure che, servendosi della Guardia di finanza, cercano di dare un nome ai riciclatori di denaro sporco e agli evasori fiscali. internazionali. Ove le indagini non fossero iniziate formalmente, sarebbe inutile proseguirle, perché la norma della Nuova Lavanderia Paradiso non lo consente. Venendo meno la sanzione e il reato, cade la ragione dell’inchiesta. La determinazione oltre che le modalità scelte per varare la norma hanno suggerito le interpretazioni più disparate. C’è chi è andato alla caccia dei principali fruitori e chi ha già “scoperto” le ragioni del blitz al Senato. Ma si tratta di voci, null’altro. Non sarà possibile, se la norma passasse così com’è, avere notizia di coloro che guadagnano l’amnistia senza pagare le tasse.
http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/65439/caccia-fisco-quattro-mentre-regala-anonimato-condono-agli-evasori-malandrini.htm

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