domenica 27 giugno 2010

Brancher, una rinuncia finta come un ministro del federalismo

E alla fine lo sventurato si arrese. Aldo Brancher rinuncia al legittimo impedimento e annuncia che si presenterà dai giudici, al termine di quella che stava per diventare una vera e propria crisi politica e, soprattutto, una questione di opinione pubblica nella quale il governo stava facendo una pessima figura. Tanto pessima da beccarsi le critiche aperte e severe, nonostante i Mondiali di calcio che forse dovevano fungere da arma di distrazione di massa, di giornali non ostili e anche di elettori del Popolo della Libertà oltre che della Lega. Tanto secche e nette da costringere il “ministro del federalismo” a dire che rinunciava. Ma a cosa, di preciso? Brancher ha fatto il bel gesto di rinunciare a qualcosa a cui invece, come aveva ricordato il Quirinale, non aveva alcun diritto, visto che il suo dicastero, per nascita, non lo prevedeva. Insomma, è un po’ come se l’uomo più brutto del mondo avesse annunciato che vabbeh, per stavolta Angelina Jolie poteva anche risparmiarsi di venire a letto con lui. Rinunciamo, sorvoliamo, ma solo per questa volta eh? Che non diventi un vizio, però, quello di negare a qualcuno diritti che non avrebbe, a rigor di legge. E’ proprio vero che da queste parti la situazione è grave, ma non seria (cit.). Di più: qui il bello è che la situazione si aggrava. E contemporaneamente diventa sempre meno seria.
http://www.giornalettismo.com/archives/69878/brancher-rinuncia-finta-ministro/

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