Sondaggi positivi, il Cavaliere non esclude la rottura con Fini e pensa a un «predellino due».
ROMA — A dispetto della calma apparente di un afoso pomeriggio romano, la tensione ieri a palazzo Grazioli ha invece raggiunto livelli altissimi. Raccontano infatti di un Silvio Berlusconi arrivato al limite ultimo della sopportazione, alle prese con una situazione incandescente che praticamente rende problematici, in qualche caso quasi insolubili, tutti i temi che ha deciso di affrontare in prima persona e a muso duro in questi giorni, e che dovrebbe portare a decisioni importanti entro la metà della prossima settimana.
Il primo motivo di scontento ieri è stato sicuramente quello di una manovra economica che il ministro Tremonti gli ha «buttato tra i piedi» con una sorta di prendere o lasciare, e che viene gestita secondo il premier in maniera troppo brusca. Raccontano allora di un colloquio burrascoso ieri tra il premier e Tremonti, durante il quale il ministro è arrivato a minacciare le dimissioni come risposta alle critiche di un premier al quale risulta un Paese preoccupato (come gli rivelano i sondaggi) dalle misure draconiane che spuntano e spariscono ogni giorno, che vede le Regioni del Sud, suo serbatoio abbondante di voti, sul piede di guerra contro il ministro dell’Economia che le ha fustigate, tempestato di proteste di ministri irritati per i tagli e il trattamento (da Galan a Brunetta, dalla Prestigiacomo a Matteoli, tanto che qualcuno sente «un’aria da 2004», quando cioè Tremonti fu costretto alle dimissioni), con il caso Formigoni ancora aperto.
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http://www.corriere.it/politica/10_luglio_04/duello_con_tremonti_malumori_tra_i_ministri_paola_di_caro_a1f6d186-873d-11df-95fd-00144f02aabe.shtml
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