domenica 23 gennaio 2011

Ruby, Fede: nessuna trasgressione - D'Addario pronta per la politica

Roma, 23 gen. (Adnkronos/Ign) - "Nessuna delle ragazze invitate ad Arcore è stata invitata da me". E' quanto ha dichiarato il direttore del Tg4, Emilio Fede, nel corso del programma 'In mezz'ora' condotto da Lucia Annunziata su Raitre.

"Mai una ragazza - ha ribadito - a partire da Ruby. Io sono stato ben felice di esserci; mi fa piacere essere invitato a casa del presidente del Consiglio, per simpatia umana e condivisione politica nei confronti di Silvio Berlusconi. E quanto a simpatia umana e a intelligenza politica, il premier ne ha tanta".

Le cene ad Arcore, assicura Fede, ''avevano uno svolgimento regolare, sicuro, mai trasgressivo e di questo io posso essere preciso testimone. Si cenava, si parlava molto di politica, Berlusconi amava raccontare aneddoti sui suoi viaggi all'estero e cantava, perché è stato ed è ancora un bravo cantante".

''In casa propria ognuno fa quel che gli pare" sottolinea il giornalista. E in merito a quella che è stata definita come la sala del bunga-bunga, Fede dice che "è un locale sotterraneo, una sorta di discoteca dove chi vuole può scendere dopo aver cenato, per ascoltare musica, ballare ma anche vedere filmati sui viaggi all'estero del premier o partite di calcio".

"Il suo problema - spiega il direttore del Tg4 - è la sua generosità; ha fatto anche costruire un ospedale in Thailandia, ha sempre il senso della solidarietà. Non so quale possa essere il compenso, l'elargizione per queste ragazze, la sua solidarietà. Berlusconi ha aiutato molta gente. Ma non gli ho mai visto passare dei soldi". Riguardo poi alle intercettazioni di telefonate in cui Fede con Mora parla di soldi, il giornalista risponde che se avesse ''davvero avuto bisogno di soldi Silvio, di cui sono molto amico, se glieli avessi chiesti me li avrebbe dati e anche molti di più".

Fede dice di essere ''sereno sulla verità che è la mia verità: c'è un'indagine e ho rispetto per l'indagine; un po' meno per questa campagna mediatica che a memoria mia, tra prima e seconda Repubblica, non ricordo sia mai stata così aggressiva, così drammatica, così lontana dalla verità. Spero di poterla dimenticare ma non sarà facile. Il danno maggiore arriva da certa informazione".

Il deputato Pdl Gaetano Pecorella, nella veste di avvocato che difende Emilio Fede nell'inchiesta sul caso Ruby, ha precisato all'Adnkronos che "la decisione di rilasciare l'intervista a Lucia Annunziata non fa parte di chissà quale controffensiva messa a punto in modo particolare. Gli avvocati decidono in materia di condotta processuale. Credo che Fede abbia deciso sul momento, come spesso accade nel caso delle interviste. Tutto lì". Pecorella non si 'sbottona' su quello che sarà l'asse portante della difesa: "Non lo dichiaro per il semplice motivo che lo farò nel momento e nella sede opportuna. Quale giocatore di poker - conclude - scoprirebbe le sue carte in anticipo?".

Dopo il direttore del Tg4 a 'In mezz'ora' è stata la volta di Patrizia D'Addario che all'Annunziata è tornata a raccontare la sua verità a proposito delle sue relazioni con il presidente del Consiglio. ''Il risarcimento non c'è mai stato, sempre fango sulla mia persona ingiustamente. Io non ho mai percepito soldi dal presidente del Consiglio'', ha detto la D'Addario davanti alle telecamere di Raitre.

"Io non ho chiesto soldi, nulla. Lui era molto attento e sensibile a un problema che mi affliggeva, il suicidio di mio padre - ha ribadito - Io ero lì a palazzo Grazioli per motivi completamente diversi dalle ragazze che erano lì per fare carriera, per prendere quei soldi. Io non ho mai chiesto né preso soldi".

La D'Addario ha poi rivelato: "Mi è stato proposto di scendere in politica, ma per il momento non posso dire nulla di più". ''Devo ancora incontrare alcune persone: sceglierò per il meglio. Quello che si fa in politica - ha concluso - non mi piace per niente".

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