venerdì 6 maggio 2011

Vietata dalla Curia di Palermo la veglia per le vittime dell'omofobia

Era in programma il 12 maggio nella parrocchia di Santa Lucia, nell'ambito delle celebrazioni del Palermo Pride. L'arcivescovo e il vescovo della città impongono il ritiro dell'autorizzazione: "Ci siamo ispirati alla Lettera firmata nell'86 da Joseph Ratzinger". Arcigay: "Stupiti e addolorati". Concia: "Un'offesa ai tanti cattolici omosessuali". Gli organizzatori: "Si farà comunque, di fronte alla chiesa"
di MARCO PASQUA

LA Curia di Palermo vieta una veglia di preghiera per le vittime dell'omofobia, in programma il 12 maggio nella parrocchia di Santa Lucia. Un appuntamento organizzato da "Ali D'Aquila", un gruppo di cristiani gay e lesbiche, nell'ambito delle celebrazioni per il Palermo Pride 1, e che aveva potuto contare sull'appoggio del parroco, don Luigi Consonni. Al religioso, un missionario comboniano, è arrivato però lo stop dall'alto: l'arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo, e il vescovo ausiliare, Carmelo Cuttitta, gli hanno imposto di ritirare l'autorizzazione per l'utilizzo dei locali della parrocchia. Un divieto che è stato ispirato ai principi contenuti nella Lettera ai vescovi della chiesa cattolica sulla cura pastorale delle persone omossessuali dell'1 ottobre 1986, firmata dall'allora cardinale Joseph Ratzinger, e che prevede "la cura pastorale" degli omosessuali, con l'assistenza di medici e psicologi.
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