mercoledì 15 giugno 2011

Maroni: ''Stop a soldi per bombardamenti in Libia, più risorse per il Viminale''

Viminale (Adnkronos)
Roma, 15 giu. (Adnkronos/Ign) - Il governo italiano non deve più spendere soldi per i bombardamenti in Libia. A chiederlo è il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, intervenendo al primo congresso della Uil-polizia dedicato al tema del lavoro, della sicurezza e dello sviluppo. "Spero si ponga fine alla guerra e ai bombardamenti in Libia: solo con un governo, qualunque esso sia, si può gestire il fenomeno immigrazione - spiega - altrimenti continueremo ad avere immigrati, immigrati, immigrati".
Maroni ricorda che "il Parlamento Usa ha detto al presidente Obama 'basta spendere soldi in Libia': il governo italiano e i governi europei dovrebbero fare la stessa cosa".

Per quanto riguarda gli accordi tra Italia e Libia, Maroni osserva: "Finché continueranno le bombe, gli immigrati dovranno essere considerati profughi che andranno assistiti. L'Italia fa integrazione, ma non può essere lasciata sola perché non può essere solo un compito nostro".

Quanto a Gheddafi, "tutti i servizi delle superpotenze lo cercano e non lo trovano - afferma il ministro dell'Interno - poi, lui si fa riprendere mentre gioca a scacchi con un campione russo: tutto il mondo non riesce a trovarlo ma il giocatore di scacchi sì... è evidente che c'è qualcosa che non funziona. Intanto noi siamo gli unici ad avere un impatto negativo per la situazione in Libia". Maroni è anche ''molto preoccupato per quel che potrà succedere in Tunisia, dove l'instabilità sembra destinata a proseguire: temo, dopo l'estate, un altro flusso massiccio di immigrati verso le coste d'Italia". E cita anche un episodio singolare. "Questa mattina, sono sbarcati in dieci con una capra: quella - sorride - non so se la rimpatriamo...".

Il titolare del Viminale annuncia inoltre di aver scritto una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, sui tagli e sulle risorse necessarie per gestire la sicurezza. "Ho inviato una lettera circostanziata di sei pagine e cinque allegati lo scorso 19 maggio - riferisce Maroni - affinché si possano mantenere per il 2011 almeno gli stessi livelli garantiti per il 2010. I tagli lineari hanno colpito il Viminale per il 36% su 29 miliardi di euro - ricorda - noi chiediamo ora un miliardo di euro solo per le spese rimodulabili: non stiamo chiedendo cos' e pazz...", sottolinea in uno stentato accento napoletano.
Continua ...

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