sabato 30 luglio 2011

Pannella riprende sciopero fame e sete "Carceri italiane rientrino nella legalità"


Il leader radicale riparte con la sua protesta non violenta. Aveva sospeso lo sciopero della sete dopo la richiesta di Napolitano e la decisione di Schifani di organizzare il convegno sull'emergenza delle condizioni di detenzione

ROMA - Marco Pannella riprende lo sciopero totale della fame e della sete. L'iniziativa non violenta, tesa a riportare le carceri italiane in condizioni di legalità, è stata interrotta perché il leader radicale ha voluto "onorare come segno positivo" l'incontro concesso la scorsa settimana dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano e l'Alto patrocinio della Presidenza della Repubblica e del presidente del Senato Renato Schifani al convegno per la riforma della giustizia italiana promosso dal Partito radicale transnazionale che si è tenuto giovedì 28 e venerdì 29 luglio nella sala Zuccari di palazzo Giustiniani.

Pannella ha annunciato la ripresa dello sciopero della sete, oltre quello della fame, per denunciare quella che ha definito "una vera e propria shoah da parte dei mezzi di informazione italiani", a partire dal servizio pubblico radiotelevisivo, nei confronti dell'emergenza carceri.

"Questa due giorni di importantissimo, partecipatissimo e documentatissimo dibattito sulla drammaticità e illegalità del sistema carcerario italiano - ha detto Pannella stamane a Radio Radicale - ha dimostrato e attestato, con pubblico riconoscimento delle massime autorità dello stato e dei vertici di magistratura e del mondo del diritto, la disumanità e la illegalità del nostro sistema prodotta da 60 anni di partitocrazia che hanno generato un sistema ormai antidemocratico. Ma i mezzi di informazione quando si affrontano i problemi veri di fondo del nostro paese, hanno di mostrato di essere capaci di trattare come nemico ancheil presidente della Repubblica, Napolitano 1".

Pannella terrà nel pomeriggio una conferenza stampa per formalizzare l'annuncio del nuovo sciopero della sete e le ragioni della protesta contro i mezzi di informazione e a favore di "un'amnistia che ormai non si può più considerare a favore dei singoli carcerati ma del sistema italiano, per farlo rientrare nella legalità". Il leader storico dei radicali aveva sospeso lo sciopero della sete, dopo la richiesta di Napolitano e dopo la decisione di Schifani di organizzare il convegno sull'emergenza carceri con i massimi esponenti delle istituzioni e del mondo del diritto. Non era stato, invece mai sospeso lo sciopero della fame iniziato ad aprile.

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