sabato 30 luglio 2011

I veri nemici della legge sull'omofobia

di CORRADO AUGIASGentile Augias, la Camera ha di nuovo respinto un provvedimento contro l'omofobia. Spiegazione: "Proprio perché gli omosessuali sono cittadini come gli altri, non si vede perché un'aggressione debba essere punita con leggi speciali". Se io vengo pestato, non è che mi faccia meno male di quanto lo faccia a un omosessuale. Ma il problema non è quello; il discorso è che gli omosessuali vengono spesso aggrediti proprio in quanto tali. La probabilità che un omosessuale venga aggredito è di gran lunga superiore rispetto a quanto avviene per gli eterosessuali: ai motivi per cui chiunque può essere picchiato o addirittura ucciso, si aggiunge la discriminazione sessista per cui l'introduzione dell'aggravante per omofobia tende proprio a rendere gli omosessuali "un po' più uguali" a tutti gli altri. Tanti politici cattolici non sono certo così stupidi o ingenui da non capire un discorso così elementare. L'ipotesi reale è sempre la stessa; non fare nulla che in qualche modo sia sgradito al Vaticano.
Manfredi Quatraro - mquatraro@libero. it

Oltre all'atto in sé, umilia, nel voto contro le discriminazioni sessiste, l'ipocrisia degli argomenti, il principale dei quali era quello che il signor Quatraro richiama. Rocco Buttiglione, per esempio: "Si attribuiscono ad alcuni cittadini più diritti che ad altri, perché si ritiene sia un risarcimento per torti del passato, o perché si vuole favorire uno stile di vita giudicato positivo e da diffondere. Il principio della "discriminazione positiva" contiene il pericolo di fare venire meno l'uguaglianza". Una norma di tutela diventa, in forza di un giro capzioso di tipo "scolastico" (nel senso della filosofia) addirittura l'incentivo a diffondere uno stile di vita. Orrore! In realtà il principio è già previsto dalla carta di Nizza (7 dicembre 2000) recepita dal nostro ordinamento, dove si stabilisce che tutelare la libertà d'una tendenza sessuale, quale che sia, non rappresenta discriminazione. Norme analoghe esistono negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Francia, in alcuni länder tedeschi. Quanto all'uguaglianza il filosofo del diritto Ronald Dworkin (N. Y. University), nel saggio Virtù sovrana. Teoria dell'uguaglianza (Feltrinelli, 2002) lavora sul concetto che esistono almeno due "uguaglianze". Una che tratta gli uomini "come se fossero uguali"; una che li tratta con equità "a partire dalle loro effettive differenze". Se un individuo o un gruppo subiscono un pregiudizio che li rendono di fatto diseguali, allora serve una reverse discrimination (una discriminazione al contrario) che ristabilisca l'uguaglianza violata. Su questo avrebbero dovuto discutere i nostri legislatori. Se ne avessero avuto la capacità. Invece di tagliare un altro dei sempre più deboli legami col mondo civilizzato.
 

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