lunedì 24 ottobre 2011

Sviluppo, nella bozza dodici condoni

Per sanare il canone Rai bastano 50 euro. Accordi aziendali, asilo nido in cambio del taglio allo stipendio

MILANO - Dodici diversi tipi di condono. È quanto contenuto nella nuova bozza del dl Sviluppo. Un documento che vede moltiplicarsi le iniziative di sanatoria fiscale. Si va dalla riapertura per gli anni pregressi alla regolarizzazione delle scritture contabili, fino a quello per i tributi locali.

IL MENU' - Nel 2002-2003 le sanatorie erano complessivamente 15 e rientrava il condono tombale bocciato da Bruxelles. Nel nuovo menù contenuto nella bozza del provvedimento si conferma il concordato fiscale per il passato, torna la rottamazione dei ruoli e si rilancia la chiusura delle liti pendenti oggi limitata ai contenziosi con il Fisco fino a 20mila euro. Spunta ex-novo la regolarizzazione dei tributi locali. Fra le 12 sanatorie rientra anche la riapertura dei termini delle dichiarazioni dei redditi per gli anni pregressi per evitare sanzioni su eventuali errori; la regolarizzazione delle scritture contabili; la definizione dei ritardati o omessi versamenti; la definizione degli atti di accertamento e di contestazione, degli avvisi di irrogazione delle sanzioni, degli inviti al contraddittorio e dei processi verbali di constatazione; definizione agevolata ai fini delle imposte di registro, ipotecarie, catastale, sulle successioni e donazioni, definizione degli importi non versati, regolarizzazione di inadempienze di natura fiscale.

CANONE RAI - Regolarizzazione per il canone Rai non versato (50 euro l'anno) . È quanto prevede la nuova bozza del decreto Sviluppo. Per il canone si tratta dei versamenti non effettuati fino al 31 gennaio 2011.

MANIFESTI POLITICI - Il «manifesto selvaggio», l'affissione senza permesso e pagamento di relative tasse, potrà essere regolarizzato con 750 euro l'anno per affissioni fino al 2010.

ACCORDI AZIENDALI - Gli accordi aziendali «possono prevedere che il datore di lavoro e il lavoratore si accordino su una retribuzione inferiore a quella dovuta, in cambio di servizi messi a disposizione dal datore di lavoro, quali asili nido, servizi alla persona ovvero misure per la mobilità».

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