martedì 1 novembre 2011

D’Alema indagato per finanziamento illecito: rassegni le dimissioni

Adesso basta, è ora di buttare in tavola le carte una volta per tutte. Quando un leader politico di sinistra viene messo nel mirino della magistratura inquirente, chissà perché, si cerca sempre di giustificarlo...

Adesso basta, è ora di buttare in tavola le carte una volta per tutte. Quando un leader politico di sinistra viene messo nel mirino della magistratura inquirente, chissà perché, si cerca sempre di giustificarlo, di far apparire le cose meno gravi di quelle che sono, e invece questo non si deve fare, non si deve fare innanzitutto per amore verso lo Stato e verso le regole istituzionali e della giustizia.

Il leader del Partito Democratico, nonché Presidente del Copasir, Massimo D’Alema, è indagato per finanziamento illecito ad un parlamentare, nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti Enac, per essere stato ospitato su alcuni voli aerei da Vincenzo Morichini. Come al solito quando si tratta di un leader di sinistra, la notizia è passata in secondo piano. Se si fosse trattato di un esponente della destra, invece, lo stesso fatto avrebbe avuto una risonanza madornale.

Questo non è giusto, non è giusto al di là del fatto che uno possa essere di sinistra o di destra, ecco il motivo per il quale sarebbe una cosa legittima che Massimo D’Alema rassegnasse le dimissioni dai suoi ruoli istituzionali, anche qualora egli non sia salito su quegli aerei con la malafede di chi sapeva di commettere un grave errore.

L’atteggiamento di D’Alema, qualora continuasse ad esercitare il suo ruolo politico e anche il ruolo di Presidente del Copasir, ci sembrerebbe un comportamento presuntuoso, come se egli, soltanto perché appartenente al maggiore partito dell’opposizione, il PD, da sempre additato come un simbolo di trasparenza assoluta, fosse immune dall’essere perseguito dalla legge.

No, Massimo D’Alema, anche non avendolo fatto apposta, ha sbagliato comunque di fronte all’opinione pubblica, quindi è lecito che rassegni le dimissioni dai suoi ruoli, magari con la possibilità di ritornare in politica quando sarà dimostrata la sua estraneità ai rilievi delle indagini portate avanti dai magistrati.

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