La funzione renale e quella epatica
Negli anziani aumenta progressivamente la percentuale di insufficienza renale, tanto da arrivare ad essere il doppio rispetto a quella dei giovani. Un paziente anziano ha quindi meno possibilità di eliminare, attraverso i reni, le sostanze contenute nei farmaci che assume. Lo stesso fenomeno di deterioramento accade per il fegato, riducendo così le possibilità che un farmaco venga metabolizzato nel modo giusto, aumentando così il rischio che si manifestino effetti collaterali. Un esempio è quello dei sonniferi: se un paziente anziano assume una dose di sonniferi pari a quella consumata dai giovani, potrebbe arrivare anche al delirio.
I farmaci generici, per legge, possono differire fino al 20% per quanto riguarda il principio attivocontenuto nel medicinale rispetto al farmaco originale. Una differenza che potrebbe avere effetti anche molto pericolosi, in particolar modo in un paziente anziano. Come afferma il Prof. Stefano Fumagalli, S.O.D. di Cardiologia e Medicina Geriatrica: “In virtù del processo di invecchiamento e del più o meno 20% su cui si fonda il principio di bioequivalenza potremmo trovarci ad avere pericolosi accumuli di principio attivo oppure paradossalmente anche ad avere poca concentrazione di farmaco. Lo sviluppo di effetti collaterali nei pazienti incrementa con l’aumentare del numero delle prescrizioni, il paziente anziano ha sicuramente più patologie. Altri punti importanti sono l’aderenza e la persistenza al trattamento, dal momento che spesso i farmaci non vengono assunti nel modo giusto, nella posologia prevista e nei tempi idonei. Un non appropriato utilizzo dei farmaci può essere responsabile dello sviluppo di effetti collaterali anche gravi, e mortali, come spesso accade di constatare nel pronto soccorso.”
Continua ...
Nessun commento:
Posta un commento