lunedì 28 gennaio 2008

Fermenti elettorali

Si apre il confronto alla Regione per il dopo Cuffaro. Riunione questa sera in Forza Italia al rientro in città del senatore D’Alì, in queste ore a Roma. Resta l’incognita del voto per le nazionali Si è aperto il confronto interno ai partiti in vista delle prossime elezioni regionali dopo le dimissioni di Cuffaro da governatore. Gli scenari sono ancora incerti, considerato che ancora non si sa se si andrà a elezioni anticipate anche per il governo nazionale dopo la caduta di Prodi. Appena tre mesi per scegliere i candidati, chiudere le liste a affrontare una campagna elettorale che si preannuncia al vetriolo. Si dovrà votare entro fine di aprile, con la forbice che, presumibilmente, ricadrà tra domenica 13 o domenica 20 di aprile. Le dimissioni di Cuffaro hanno spiazzato tutti: le coalizioni sono chiamate a decidere, ed in fretta, chi candidate a governatore della Sicilia. Nel centrodestra sembrerebbe da escludere la candidatura di Gianfranco Miccichè, che non avrebbe dalla sua l’appoggio di tutta la coalizione, considerato che gli attacchi all’ex presidente sono partiti proprio dall’esponente forzista. Tra i ranghi della Cdl, dove la parola d’ordine resta comunque unità, si parla con insistenza del leader dell’Mpa Raffaele Lombardo, visto come il successore naturale di Cuffaro, anche nell’ottica dell’accordo dei mesi scorsi con l’Udc. Nel centrosinistra si parla di una ricandidatura di Rita Borsellino, che da diverse settimane è in giro per la Sicilia a bordo del suo camper. Lo stesso deputato socialista Nino Oddo, a poche ore dalla dimissioni di Cuffaro, ha diramato un comunicato stampa affermando la necessità di puntare sulla Borsellino. Che però non convince tutto il centrosinistra. Tra le ipotesi in campo, quella di Anna Finocchiaro e quella del leader regionale del Pd Genovese. Le primarie per questa tornata di voto saranno lasciate in soffitta, mancando il tempo materiale per farle. Ma la scelta delle candidature per le regionali è legata al destino del governo nazionale. Se una volta concluso il giro di consultazioni Napolitano deciderà di sciogliere le Camere per andare al voto anticipato, gli elettori potrebbero tornare alle urne anche per la Provincia Regionale di Trapani. Tra le ipotesi che tengono banco tra i corridoi della politica, quelle di probabili dimissioni del presidente D’Alì, che potrebbe lasciare Palazzo Riccio di Morana per tornare a rivestire un prestigioso incarico di governo nazionale in caso di vittoria del centrodestra. D’Alì, per candidarsi al Parlamento, deve infatti dimettersi da presidente della Provincia. E questo aprirebbe nuovi scenari. Chi sarà il successore naturale di D’Alì? In queste ore sta imperversando un autentico “toto candidato”, con sfumature da fantapolitica. Si vocifera di Fazio quale successore di D’Alì a Palazzo Riccio. Il che aprirebbe ancora un’altra maglia elettorale. La politica locale è in fermento. Tanto che questo pomeriggio, durante la riunione del consiglio provinciale, si dovrebbe aprire un dibattito politico, proprio sulle “voci” di possibili dimissioni del senatore D’Alì. I partiti sono in fermento per definire le future strategie elettorali. Il senatore D’Alì ha convocato lo scorso week end un primo incontro interno a Forza Italia per definire le strategie da mettere in campo. Gli azzurri si sono riaggiornati a questa sera. Oggi il senatore D’Alì è a Roma per un incontro con i vertici nazionali di Forza Italia. Sempre oggi a Palermo si terrà un incontro regionale. Questa sera il quadro dovrebbe apparire più chiaro. Una cosa comunque appare certa. Gli azzurri rivendicheranno la Provincia Regionale in caso di dimissioni del presidente. Tutti i partiti stanno vivendo ore di forte fermento. Naturalmente l’occhio resta puntato sui deputati uscenti. Il Partito Democratico cercherà di mantenere i due seggi occupati all’Ars da Camillo Oddo e Baldo Gucciardi. Ma non è detto che saranno loro i nomi su cui punterà il nuovo soggetto politico. Si resta in attesa di un primo incontro ufficiale per definire le candidature. Troppe le variabili in campo. La Margherita, alle scorse regionali, con 29 mila voti nella primavera del 2006 ottenne 2 seggi, portando a Palazzo dei Normanni Gucciardi ed Enzo Culicchia, quest’ultimo transitato nei mesi scorsi all’Mpa. E tra i ranghi autonomisti si dovrebbe ricandidare Paolo Ruggirello, che tuttavia guarda pure con interesse alla carica di sindaco di Paceco. Per l’Mpa, stando ai si dice, anche il vicepresidente del consiglio Peppe Bianco starebbe valutando la possibilità di candidarsi all’Ars. Tra i parlamentari uscenti c’è anche il socialista Nino Oddo. Ma una suo eventuale ritorno a sala d’Ercole potrebbe fare i conti con la candidatura di Francesco Pizzo, che sarebbe intenzionato a correre per la carica di deputato regionale stando sempre alle voci di corridoio raccolte in questo primo week end all’insegna del dopo Cuffaro. In casa Udc si stavano scaldando, ma non per le elezioni anticipate, Gianni Pompeo, Maria Pia Castiglione, Salvatore Orlando e Peppe Carpinteri. Ma l’ipotesi delle elezioni anticipate potrebbe fare saltare un po’ di piani. Tutto naturalmente resta collegato alle possibili elezioni anticipate per le nazionali. Ed in caso di scioglimento delle Camere Turano potrebbe tentare la carta romana. L’altro deputato uscente neodemocristiano è Franco Regina. Ma ogni cosa rimanda all’eventuale casella libera lasciata da D’Alì, che continua a rappresentare il vero nodo centrale della discussione politica trapanese.Mario Torrente http://www.telesud3.com/news/show_news.php?uid=3101

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