domenica 27 gennaio 2008

L’Onu chiede trasparenza ma gli italiani dicono "no"

I funzionari dovrebbero rendere note tutte le proprie rendite esterne NEW YORKBan Ki-moon lancia un appello per la svolta al Palazzo di vetro, ma i funzionari italiani declinano l’invito. Le Nazioni Unite voltano pagina e puntano sulla trasparenza per rilanciare l’immagine dell’organizzazione internazionale offuscata dagli scandali degli ultimi anni, primi fra tutti quelli legati al programma «Oil for food». A dare l’esempio è proprio il segretario generale promotore di un’iniziativa senza precedenti, ovvero la pubblicazione volontaria da parte delle più alte cariche del Palazzo di vetro delle rendite derivanti da attività diverse dagli stipendi percepiti in veste di funzionari. Ban Ki-moon invita i colleghi a seguire l’esempio, applicando una circolare emanata il 1 maggio 2006 dall’«Ethic Office» (l’ufficio per la vigilanza dell’etica) dell’Onu. «Credo nella leadership e nell’esempio che deve dare, per questo non ho esitato a rendere pubblico il mio patrimonio e le mie rendite, come mai nessun Segretario generale ha fatto prima. Sono stato chiaro sulla necessità di trasparenza e sul rigore dell’etica professionale: le Nazioni Unite non permetteranno più episodi di corruzione o di abuso di potere». Continua ... http://lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200801articoli/29616girata.asp

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