venerdì 4 gennaio 2008

Tutti a Palermo

Una delegazione di consiglieri comunali e amministratori di Erice ieri pomeriggio ha incontrato il direttore generale dell’Asl numero 9 di Trapani D’Antoni. Al centro della riunione, la chiusura della guardia medica di Casa Santa La Guardia medica di Erice Casa Santa non va toccata. È questa la richiesta partita ieri sera dalla delegazione di consiglieri comunali e amministrazione Tranchida nel corso dell’incontro tenuto ieri pomeriggio nella sede dell’Asl 9 di via Mazzini. Alla fine il direttore generale dell’azienda sanitaria Gaetano D’Antoni si è detto disponibile a fare partecipare all’incontro che si terrà il prossimo 8 gennaio a Palermo il sindaco Tranchida ed i capigruppo consiliari. E sarà proprio nel corso di questa riunione, che vedrà seduti attorno ad un tavolo tutti i direttori delle Asl siciliane e l’assessore alla Sanità Lagalla, che si deciderà una volta e per tutte sul da farsi, e precisamente quali guardie mediche si andranno a sopprimere. Il provvedimento di chiusura sarebbe dovuto scattare lo scorso 31 dicembre. Ma le proteste scattate in tutta l’isola contro il provvedimento hanno indotto Lagalla a rinviare ogni decisione di 15 giorni. Durante l’incontro di ieri i consiglieri e gli amministratori ericini hanno ribadito l’importanza della guardia medica di Casa Santa, che copre un bacino di utenza di 30 mila abitanti. Andando a sopprimere questo presidio sanitario si andranno a sovracaricare le strutture limitrofe, soprattutto quella del capoluogo, con evidenti disagi per i cittadini, anche in termini di spostamento e tempi di attesa per le visite. È ovvio che se un medico è fuori per una visita domiciliare non può fronteggiare per tempo altre richieste. Insomma, il carico di lavoro aumenterà e a pagarne le conseguenze saranno i cittadini, che si vedranno allungare i tempi delle visite e saranno costretti a file e ritardi vari nelle prestazioni. Uno scenario davvero infelice, soprattutto quando di mezzo c’è la salute delle persone. Che oggi diventa terreno di confronto per risparmiare sulla spesa sanitaria. D’Antoni ha concordato con le argomentazioni degli amministratori della vetta, anche se bisogna, in un modo o nell’altro, fare i conti con i criteri dettati dall’assessorato regionale alla Sanità. Da qui la decisione di spostare il confronto direttamente a Palermo. Mario Torrente http://www.telesud3.com/news/show_news.php?uid=2985

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