mercoledì 16 aprile 2008

Brogli elettorali, al via inchiesta A Napoli si indaga su camorristi

Una conversazione tra due camorristi detenuti "captata" da un agente penitenziario. E questo l' "esile spunto investigativo", come lo definiscono gli inquirenti della Dda, sul versante napoletano della inchiesta relativa all'interessamento della criminalità organizzata sul voto. Sui particolari della vicenda - come ad esempio la circostanza in cui è avvenuto il colloquio e il clan di appartenenza dei detenuti - i magistrati mantengono uno stretto riserbo. Le indagini sono state avviate anche dalle procure di Palermo e di Reggio Calabria in seguito alle segnalazioni fatte del Dap, il Dipartimento amministrazione penitenziaria. Al momento nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, per una ipotesi di voto di scambio politico-mafioso, non vi sono comunque iscrizioni sul registro degli indagati. La camorra - sottolineano fonti della procura - così come la mafia e la 'ndrangheta ha da sempre interesse a sostenere esponenti politici dai quali sia possibile ottenere benefici sotto il profilo delle condizioni carcerarie, in particolare l'attenuazione del regime del carcere duro previsto dall'articolo 41 bis. L'attività investigativa tende a verificare se nelle ultime elezioni vi sia stato da parte di qualche clan della camorra un ordine impartito agli affiliati di sostenere qualche candidato che abbia garantito il proprio impegno contro il 41 bis. http://www.ateneonline-aol.it/080414red_anto.php

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