mercoledì 16 aprile 2008

Estorsioni a Gela, altri quattro arresti

Presi di mira imprenditori e commercianti nisseni, gli indagati imponevano la tangente sotto forma di regalo da elargire in occasione delle principali festività o per aiutare i detenuti CALTANISSETTA - La polizia ha eseguito quattro provvedimenti cautelari nei confronti di pregiudicati di Gela che imponevano il pagamento del "pizzo" ad imprenditori e commercianti. Le ordinanze sono state emesse dal Gip del Tribunale di Caltanissetta, Fabrizio Nicoletti, su richiesta procuratore Sergio Lari, dell'aggiunto Renato Di Natale e dai sostituti Nicolò Marino e Serafina Cannatà.Gli indagati si presentavano a nome della "Stidda", l'organizzazione mafiosa della zona e agli operatori economici imponevano la tangente sottoforma di "regalo" da elargire in occasione delle principali festività o per aiutare i detenuti in carcere.I fatti si sarebbero verificati a partire dal settembre 2007 e successivamente in diversi occasioni. In un caso la vittima ha pagato 1500 euro. L'altra richiesta estorsiva, da 20 mila euro, non è stata versata perché la vittima prese tempo. Gli agenti della Squadra mobile e del Commissariato di Gela hanno notato il continuo andirivieni dei quattro indagati nei locali delle aziende prese di mira, attivando servizi di appostamento e di intercettazioni ambientali attraverso le quali è stato possibile raccogliere prove schiaccianti per dimostrare le estorsioni.L'operazione è stata denominata "High Pressure". In manette sono finiti: Salvatore Cavallo, 25 anni; Giuseppe Alessandro Antonuccio, di 29 e Alfonso Terlati, di 24. In carcere il provvedimento è stato notificato ad Angelo Fiorisi, 41 anni, ritenuto il capo della banda. Sono accusati di associazione mafiosa, e ad eccezione di Fiorisi, di estorsione e tentata estorsione, in concorso, aggravata dal metodo mafioso. http://www.lasiciliaweb.it/index.php?id=4077&template=lasiciliaweb

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