mercoledì 16 aprile 2008

Se la Finocchiaro va in Senato, il posto a Sonia Alfano

Si potrebbe aprire un contenzioso per l’assegnazione del seggio da deputato all’Assemblea regionale siciliana, nel caso in cui Anna Finocchiaro - eletta anche al Senato in Emilia Romagna - decidesse di optare per Palazzo Madama. La legge regionale 7 del 3 giugno 2005, legge elettorale regionale per la Regione a statuto autonomo ha infatti magini di ambiguità. E si potrebbe verificare il paradosso che scegliendo per il collegio senatoriale la Finocchiaro si troverebbe a dover far passare la prima dei non eletti, della lista dei “grillini”. La legge che si intitola «Norme per l’elezione del presidente della Regione siciliana a suffragio universale e diretto», stabilisce infatti che «viene proclamato eletto deputato il capolista della lista regionale che ottiene una cifra di voti validi immediatamente inferiore a quella conseguita dalla lista regionale risultata più votata». «La norma non prevede però il caso - spiega Giuseppe Lauricella, docente di Diritto pubblico dell’università di Palermo - che il candidato rinunci alla carica. A questo punto si aprono quattro possibilità: uno scivolo nel cosidetto “listino” presentato dalla Finocchiaro. La mancata assegnazione del seggio, che mi sembra molto improbabile visto che si verrebbe a formare un collegio imperfetto; un recupero tra i candidati delle liste collegate ad Anna Finocchiaro; o l’assegnazione al secondo dei perdenti». In quest’ultimo caso diventerebbe deputata regionale Sonia Alfano, esponente della lista degli Amici di Beppe Grillo, che ha ottenuto il miglior risultato tra i candidati a Governatore dietro Raffaele Lombardo e Anna Finocchiaro. Sulla vicenda dovrà decidere l’assessorato regionale agli Enti locali. «Qualsiasi decisione venisse però adottata dall’assessorato - osserva Lauricella - è molto probabile un ricorso degli altri candidati e quindi tutto finirebbe in tribunale». http://www.ilfrittomisto.it/?p=490

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