domenica 20 aprile 2008

Lettera alla Sig.ra Rita Borsellino

Alla dott.ssa Rita Borsellino Ci rivolgiamo alla sorella di Paolo Borsellino, che per la legalità morì, chiedendoLe di non prestarsi alle manovre di quanti vorrebbero attribuito a Lei, come candidata all'ARS (all'ARS, e non alla carica di Presidente della Regione), il seggio che spetta, dopo l'opzione di Anna Finocchiaro per il Senato, ad altra persona: ad altra, la quale ha concorso, al pari della Finocchiaro, per Presidente della Regione. I motivi di quelle mene son chiari: non si tratta semplicemente di accrescere di una unità un certo schieramento, e di rafforzarlo del Suo grande nome, con la proclamazione di Lei, e in caso di Sua rinuncia, di altri della stessa lista; si tratta di scongiurare l'ingresso in Assemblea di chi impersona, notoriamente, l'attitudine più severamente critica nei confronti di tutti i partiti, di maggioranza e di minoranza: più omogenei, nel profondo, che divisi in superficie. Nell'ARS, essa svolgerebbe, libera da condizionamenti di gruppo, il ruolo, sinora eluso da tutti, di contrasto non solo al governo, se ci sia ragione di contrastarlo, ma anche alla opposizione, se questa declini la parte che la democrazia le assegna, per acconciarsi a deplorevoli intese. Di qui l'interesse ad escludere Sonia Alfano e la ricerca di artificiose ambagi, che facciano credere incerta la volontà della legge (chi debba subentrare alla Finocchiaro), e opinabili tutte le soluzioni: legittima, quindi, la determinazione che, sbarrandole la strada, scongiuri il paventato pericolo. Ma il volere del legislatore non presenta ambiguità: l'attribuzione del seggio presuppone l'avvenuta partecipazione alla gara per la presidenza; sicché sfrontatamente patente sarebbe la disobbedienza se invece che alla Alfano, stata partecipe di quella competizione, come la rinunciante Finocchiaro, il seggio venisse assegnato ad altro soggetto, che a quell'agone non ha preso parte. C'è in questo un'evidenza di verità invincibile a qualunque sofisma; come c'è in ogni proposizione contraria un attentato alla regola, che nessuno può spacciare per attività di interpretazione. E' puramente ozioso, così stando le cose, evocare, in aggiunta, l'assurdità della utilizzazione del listino, nel quale si trova il Suo nome, dott.ssa Borsellino, per fini del tutto estranei alla funzione di quell'elenco. Alla enormità della esclusione di Sonia Alfano corrisponderebbe quest'altra, non meno mostruosa, del ricorso ad una alternativa giuridicamente impensabile. Ci aspettiamo, dott.ssa Borsellino, che a rompere lo squallido gioco sia proprio Lei: con una presa di posizione, pubblica e tempestiva, che si iscriverebbe nella storia della autonomia, come trasposizione luminosa, sul terreno della politica, delle virtù che furono di Paolo, e che sono Sue. Con profondo rispetto Catania, 19 aprile 2008 l'Associazione "Siciliani per la legalità"

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