Come prima uscita pubblica da ministro della Salute, il ministro Maurizio Sacconi si distingue per una presa di posizione (1) a favore della corporazione dei farmacisti titolari di farmacie e non degli utenti del Sistema Sanitario Nazionale e piu' in generale dei cittadini.Un pronunciamento non inatteso visto che l'allora opposizione tento' tutto il possibile contro i decreti Bersani e le liberalizzazioni piu' in generale. Il nostro ministro preferisce prestare piu' attenzione all'organizzazione rigida delle farmacie e non a quello che accade nel resto del mondo, e che la stessa Autorita' Antitrust ha da anni suggerito al legislatore italiano. Non esistono motivazioni di sicurezza e di tutela dei cittadini per non ampliare l'offerta dei farmaci da banco e senza obbligo di prescrizione medica anche ad altri punti vendita. Il decreto Bersani prevede l'obbligo della dispensazione da parte di un farmacista, facendo cadere anche le false motivazioni sui rischi che il cittadino facesse abusi di acquisti di farmaci senza necessita'.Dispiace che il ministro Sacconi non consideri i vantaggi evidenti per i cittadini: piu' possibilita' di accedere all'acquisto avendo piu' punti vendita a disposizione anche a orari diversi da quelli rigidi delle farmacie, piu' concorrenza e, di conseguenza, maggior risparmio per le tasche degli italiani. Nei primi mesi del 2007 i prezzi dei farmaci da banco sono gia' calati dell'11%, speriamo che il ministro oltre a rassicurare i farmacisti si occupi anche dei consumatori!(1) http://www.aduc.it/dyn/salute/noti.php?id=221091
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