289 dipendenti e 68 dirigenti: costo per le province siciliane, da Enna a Trapani, circa 30 milioni di euro. Erano questi i conti delle Aapit, le aziende autonome provinciali per l'incremento turistico. Soppresse con una legge varata dal Parlamento siciliano a fine 2005, molte di quelle aziende funzionano ancora a scartamento ridotto, procedendo stancamente verso la liquidazione, con organici ridotti all'osso e bilanci utili solo a pagare qualche residuo stipendio.La riforma del turismo siciliano prevede che al loro posto subentrino le Apt, aziende provinciali del turismo, ma questa volta il conto passa alle casse regionali. Per chi non conosce la Sicilia quelle due lettere in meno nella dizione di uno stesso ente sembra l'inutile quanto insensata partita di giro. E invece una ragione precisa esiste. Ed è lo status quo di quei 357 dipendenti delle Aapit. In pratica dipendenti delle province con contratto da regionale. Una differenza salariale mica da ridere. I costi delle Aapit venivano coperti dalle province, ma con somme che pervenivano direttamente dalla Regione. Ma la riforma del settore rischiava di ledere i diritti acquisiti dai lavoratori delle Aapit. Passare nei ranghi delle province? Niet, la risposta dei sindacati. E niet anche da parte dei vertici delle province siciliane, terrorizzati all'idea di vedere crescere i costi del personale e mettere a rischio il patto di stabilità. C'è ancora chi ricorda la delegazione dei dipendenti Aapit, manipolo di aitanti cinquantenni, schierati a picchettare la commissione bilancio del Parlamento siciliano per scongiurare la 'retrocessione'. Alla fine tutti contenti: gli ex delle Aapit sono transitati nei ranghi regionali."Non trovando collocazione negli organici", spiegano dalla regione, "si è proceduto a destinarli negli uffici rispettando l'esigenza di assegnazione territoriale": in pratica nel posto più vicino a casa. Così, gli esperti del turismo sono stati assegnati a uffici del lavoro, alla motorizzazione, alla protezione civile. A nessuno è passato in mente di destinarli alle Apt. Con l'ennesima beffa per i conti della Regione.
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