martedì 1 luglio 2008

MAFIA: TALPE IN PROCURA, DEPOSITATE MOTIVAZIONI SENTENZA

PALERMO (ITALPRESS) - L'ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro volle informare Mimmo Miceli del fatto che, durante le visite che il medico ed ex assessore comunale faceva a casa del boss di Brancaccio Giuseppe Guttadauro, una microspia registrava i colloqui. Cuffaro pero' non ha rivelato l'esistenza della microspia perche' l'informazione venisse "girata" al diretto interessato, Guttadauro. E' quanto sostengono, secondo quanto riportato stamani dai quotidiani, i giudici della III sezione del tribunale di Palermo nelle motivazioni della sentenza del processo alle cosiddette "Talpe in Procura", che vedeva imputati, tra gli altri, l'ex presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro. Il verdetto e' stato emesso il 18 gennaio scorso. Cuffaro, accusato di favoreggiamento aggravato venne condannato a cinque anni di carcere ma i giudici esclusero la sussistenza dell'aggravante, ritenendo l'ex governatore colpevole di favoreggiamento semplice. A seguito delle polemiche sorte dopo la sentenza, Cuffaro si dimise. (ITALPRESS).

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