L'accordo del 2000 sulla chiusura di tutte le centrali potrebbe saltare per il caro-greggio
La crisi energetica sta rimettendo in discussione la politica nucleare della Germania. Nel 2000 il neo eletto governo di Gerhard Schröder (Spd-Verdi) aveva decretato la fine del nucleare tedesco con la graduale chiusura di tutte le centrali atomiche entro il 2021. Il governo di Angela Merkel, nato dopo le elezioni del 2005, ha proseguito in questa direzione e oggi nel Paese restano attive soltanto 17 centrali con una produzione che copre il 23% del fabbisogno totale. L’approssimarsi della campagna elettorale per le politiche del 2009 sta però offrendo l’occasione per rivedere le decisioni prese nel 2000 anche alla luce dei rincari dei prezzi del gas e del petrolio che stanno allarmando sempre più l’opinione pubblica nel Paese. A spingere per una modifica delle leggi del 2000 è soprattutto lo schieramento di destra che vuole porre la questione nucleare al centro della campagna elettorale.
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