Mosca, 12 ago. (Adnkronos/Ign) - Il presidente francese Nicolas Sarkozy si è accordato con il suo omologo russo, Dmitri Medvedev per un piano in sei punti per la fine della crisi in Georgia. E' stato lo stesso Sarkozy a dirlo a Mosca. "Non siamo ancora alla pace - ha dichiarato -, ma siamo alla cessazione provvisoria delle ostilità. Si tratta di un notevole progresso". Secondo Sarkozy, i punti sono i seguenti. Primo, "l'impegno a non ricorrere alla forza". Secondo, prevede la "cessazione immediata delle ostilita'". Terzo, libero accesso per gli aiuti umanitari. Il quarto punto, ha spiegato ancora il capo dell'Eliseo, prevede "il ritorno delle forze militari georgiane nel loro luogo abituale di stazionamento". Il quinto, "le forze militari russe si ritireranno dietro le linee precedenti allo scoppio delle ostilita'". In proposito, ha detto ancora Sarkozy, "le forze di pace russe attueranno misure addizionali di sicurezza finché non sarà tornata la fiducia tra i protagonisti". Infine, il sesto punto prevede "l'apertura delle discussioni internazionali" sullo "status futuro" delle province separatiste dell'Ossezia del Sud e dell'Abkhazia. Non si parla invece esplicitamente di rispetto dell'integrità territoriale della Georgia, la quale, ha detto il russo Medvedev, "è un questione molto complessa". Gli Osseti e gli Abkhazi vogliono vivere o no nel perimetro della Georgia? Devono rispondere loro". Più sfumato Sarkozy: "Vi è l'apertura delle discussioni internazionali - ha detto - che la discussione inizi". Si attende a questo punto la reazione della Georgia al piano. Secondo quanto riferito da fonti interne il procuratore capo della Corte penale internazionale Luis Moreno-Ocampo potrebbe avviare un'indagine preliminare sul conflitto in Ossezia del Sud. A chiedere l'apertura di un'inchiesta è stata la stessa Georgia, che accusa la Russia di crimini di guerra. La Corte è la prima istanza in caso di crimini di guerra, contro l'umanità e genocidio.
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