I dipendenti del museo Baglio Anselmi avevano persino il duplicato del badge delle presenze. La truffa è stata scoperta dalla Gdf con un sistema di telecamere nascoste
MARSALA (TRAPANI) - Trenta fra dirigenti e personale amministrativo della Sovrintendenza ai beni culturali di Trapani, in servizio al museo Baglio Anselmi di Marsala, sono stati denunciati dalla Guardia di finanza per truffa e peculato. L'inchiesta, coordinata dalla procura di Marsala, è partita lo scorso anno. I dipendenti, secondo le indagini delle Fiamme gialle, si assentavano o non si presentavano al lavoro.Appostamenti e l'installazione di telecamere all'ingresso del museo hanno permesso alla Gdf di mettere a confronto le immagini con i dati delle presenze dei dipendenti, consentendo di verificare diversi e ripetuti casi di assenteismo, nonostante i dipendenti avessero l'obbligo di timbrare il badge e apporre la firma sul registro delle presenze.Per superare l'ostacolo i dipendenti, spiega la Guardia di finanza, si presentavano alternativamente al posto di lavoro timbrando il badge originale dei colleghi o, in mancanza di questo, ricorrendo all'uso del duplicato intestato al collega assente. Solo successivamente il dipendente assenteista apponeva la propria firma sul registro delle presenze.Le perquisizione negli spogliatoio del Baglio Anselmi ha consentito di trovare negli armadietti diversi badge illecitamente duplicati. Inoltre, i finanzieri hanno verificato che l'unico telefono del museo in quattro mesi aveva registrato un traffico di novemila conversazioni. Seicento delle utenze chiamate risultavano intestate agli stessi dipendenti del museo o ai loro familiari.
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