venerdì 15 agosto 2008

Usa e Russia di nuovo nemici, ecco la nuova guerra fredda

Per i giornali è una nuova guerra fredda. Mosca e Washington preferiscono parlare di crisi. Di sicuro sarà lunga e a ruoli invertiti. Dal crollo dell’Unione sovietica del 1991 alla Rivoluzione arancione in Ucraina del 2004, ha vinto la Casa Bianca, ma poi il Cremlino è risorto e con l’intervento nell’Ossezia del Sud ha costretto il mondo a prendere atto della sua ritrovata grandezza. Certo, la Russia non è una superpotenza, non ancora perlomeno; gli Stati Uniti, invece, sì. Ma la competizione ora è riaperta. In questa analisi in sei punti spieghiamo come e con quali prospettive. Obiettivi geostrategiciI problemi odierni dell’America trovano origine nella guerra in Irak, che doveva essere rapida e facilissima; invece si è trasformata in un tormento che ha assorbito enormi risorse. Poi, nel 2005 è emersa la questione del nucleare iraniano, che ha costretto Bush a focalizzarsi ancor di più sul Golfo persico e in genere sul Medio Oriente. Tutto il resto è passato in secondo piano. La Russia, invece, si è dedicata a un obiettivo prioritario: ristabilire la propria influenza lungo i confini dell’ex Urss e in particolare in Georgia e in Ucraina passate sotto l’ombrello statunitense.Mosca ha usato l’arma del ricatto energetico, varato sanzioni economiche, accentuato le pressioni politiche; ma solo nel 2008 ha trovato il modo per concretizzare la sue mire, paradossalmente grazie all’Occidente. La parola chiave è: Kosovo. Il 17 febbraio 2008 è caduto un tabù, perlomeno nella Vecchia Europa: per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale la secessione da uno Stato sovrano è avvenuta con l’intervento risolutivo di potenze straniere. Un passo a cui il Cremlino si è opposto, nel timore che lo stesso possa accadere all’interno della Federazione russa (che è un mosaico di etnie e religioni); ma che nell’immediato gli ha offerto l’opportunità di intervenire nell’Ossezia del Sud e dunque di ribadire la propria importanza nell’area. La Georgia è spaccata in due, impoverita, demoralizzata e, soprattutto, difficilmente sarà ammessa nella Nato. Non è tornata ad essese russa, ma non è più del tutto americana.
Potenza militare
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