lunedì 15 settembre 2008

L'inglese e gli errori di spelling - «Aboliamo le regole, è tempo perso»

Regno Unito, si discute della proposta di John Wells, professore di fonetica all’University College di Londra
LONDRA — In inglese si dice "spelling": è l’ortografia, dilemma di ogni studente medio del Regno Unito che fino agli anni Cinquanta veniva sensibilizzato a impadronirsi delle migliaia di regole ed eccezioni a suon di frustate e colpi di bacchetta sulle nocche. Poi i modi sono si sono rilassati. Ma ora dal mondo del lavoro continuano ad arrivare proteste nei confronti delle scuole: molti laureati quando compilano il CV, il curriculum vitae, lo riempiono di errori e di punteggiatura impazzita. Il problema è che l’inglese non è una lingua fonetica. Prendiamo due verbi che terminano per "e" e che sono di quattro lettere, due consonanti e due vocali: "give" (dare) e "love" (amare). Il primo si pronuncia "giv"; in "amare" invece la e finale si sente: "love". Tutti i britannici (beh, quasi tutti, visto che gli inglesi sostengono di non capire i suoni gutturali emessi dagli scozzesi) sanno pronunciare (è la loro lingua madre, no?), ma si fanno venire non pochi dubbi al momento di scrivere: accomodation o accommodation? professor/proffessor? privilege/priviledge?
Continua ...
http://www.corriere.it/cronache/08_settembre_15/spelling_santevecchi_f19f4732-831a-11dd-a6c8-00144f02aabc.shtml

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