sabato 20 settembre 2008

Raiotta & Crollaninno - di Marco Travaglio - 20 settembre 2008

Siccome è una splendida notizia, sperando che sia definitiva, la ritirata dei 18 furbetti della Cai che volevano papparsi Alitalia a spese nostre e dei lavoratori è stata accolta dai nove decimi della stampa italiana come una rovinosa jattura. S’è listato a lutto persino il Tg1 di Johnny Raiotta, che non prenderebbe posizione contro il governo nemmeno se ripristinasse il rogo («Il Consiglio dei ministri vara il nuovo pacchetto sicurezza per difendere i cittadini dalle streghe e dagli eretici ereditati dal precedente governo: soddisfazio- ne nella maggioranza, possibili- sta l’opposizione»). Infatti s’è schierato a favore del governo contro i dipendenti Alitalia che si oppongono allo scippo di stipendi e posti di lavoro per ingrassare i compari del Cainano, dunque il cosiddetto servizio pubblico li ha dipinti come figure «bizzarre» che «festeggiano mentre il Titanic affonda». E dire che di occasioni per schierarsi sul caso Alitalia, in questi mesi, Raiotta ne avrebbe avute parecchie. Poteva definire «bizzarro» il niet di Al Tappone all’Air France che,grazie a Prodi e Padoa-Schioppa, era pronta a comprarsi Alitalia con dentro tutti i debiti e i tre quarti degli attuali esuberi. Poteva definire «bizzarro» il salvataggio dell’AirOne di Carlo Toto, il patriota dell’italianità che, fra il lusco e il brusco, regalava all’Alitalia, cioè a noi, il suo miliardo di italianissimi debiti. Poteva definire «bizzarri» i conflitti d’interessi di Colaninno, Benetton, Marcegaglia, Gavio, Ligresti, Passera, Tronchetti Dov’Era e compagnia volante. Poteva definire «bizzarro» che il governo cambiasse tre leggi e abolisse l’antitrust per i porci comodi di lorsignori. Poteva definire «bizzarra» la buonuscita di 8 milioni di euro donata al terz’ultimo presidente, Giancarlo Cimoli, nominato dal governo Berlusconi2. Poteva definire «bizzarre» le accuse del governo e dei suoi house-organ alla terribile lobby dei piloti, colpevoli di tutto, anche del buco dell’ozono, visto che un pilota Alitalia costa il 25-30% in meno di un collega di Air France, Lufthansa, British e Iberia e che comunque gli stipendi del personale viaggiante incidono pochissimo sulle spese d’esercizio. Poteva definire «bizzarre» le accuse alla Cgil che, contrariamente a quel che si racconta, ha firmato l’accordo con la Cai per il personale di terra, ma non poteva farlo per i piloti visto che in maggioranza non aderiscono alla triade confederale. Poteva definire «bizzarra» la latitanza dei politici i quali, dopo aver divorato Alitalia per 15 anni, hanno accuratamente evitato ­ Di Pietro a parte - di portare la loro solidarietà alle migliaia di lavoratori in ansia.
CONTINUA ...
http://www.antimafiaduemila.com/content/view/9112/78/

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