venerdì 24 ottobre 2008

La 'guerra dell'acqua': Israele viola le convenzioni internazionali.

Infopal. Secondo una ricerca condotta nelle settimane scorse dai Comitati agricoli dell’Unione palestinese, è Israele ad aver causato l’attuale crisi nella Striscia di Gaza e, in violazione alla legge internazionale, avrebbe prodotto una carenza idrica di 65 metri cubi, essenziale perché la popolazione della striscia di Gaza (1,5 milione) possa vivere. Nel 2007 i palestinesi che vivono nella striscia di Gaza hanno consumato al giorno 86 litri di acqua pro capite mentre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization – WHO) ne raccomanda 100 come quantità minima. In base ai dati dell’organizzazione israeliana per i diritti umani B’Tselem, gli israeliani ne consumerebbero 330 al giorno. Lo studio palestinese è stato condotto da Alaa Matar in collaborazione con il Progetto Diritto alla Vita (Right to Live) diretto da Sa’d Addin Ziyada. In seguito alla politica israeliana di sbarrare le sorgenti di acqua che affluivano a Gaza dalle valli fluviali, le principali risorse di acqua per la Striscia restano le falde.
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http://www.infopal.it/testidet.php?id=9621

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