MILANO - L’energia oscura esiste e provoca effetti evidenti. La prova l’ha raccolta il satellite Chandra della Nasa indagando un ammasso di galassie (Abel 85) distante 740 milioni di anni luce dalla Terra. La scoperta è frutto di un’indagine condotta dagli scienziati dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Boston che ha scandagliato 86 ammassi galattici proprio allo scopo di cercare traccia dell’energia oscura.
COSTITUISCE OLTRE IL 70% DELL'UNIVERSO - Questa forma di energia battezzata oscura perché non se ne conosce la natura riempie il 73 per cento dell’Universo, un altro 23 per cento è costituito da materia oscura, altrettanto da spiegare, mentre il restante 4 per cento è ciò che i nostri occhi e i satelliti vedono, cioè stelle, galassie e pianeti. La scoperta dell’energia oscura è recente e risale a dieci anni fa quando gli astronomi si sono resi conto di una forza che agiva in controtendenza rispetto alla gravità, fino allora incontrastata dominatrice del cosmo. In pratica si è visto che invece di rallentare la loro fuga secondo le regole dell’espansione, alcune galassie tendevano ad accelerare la corsa come se qualcosa le attirasse prepotentemente.
«L'ERRORE» DI EINSTEIN- L’idea teorica l’aveva avuta Einstein inventando la costante cosmologica per far quadrare i suoi conti sulla relatività generale e allo scopo di contrastare gli effetti della gravità. Ma pur avendola concepita non l’accettava definendola «il mio più grande errore». In realtà non sbagliava affatto e l’intuizione si dimostrava giusta alla fine degli anni Novanta del secolo scorso quando nel gennaio 1998 Saul Perlmutter dell’Università di Berkeley confermava gli indizi della strana energia.
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http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/08_dicembre_17/energia_oscura_fotografata_giovanni_caprara_34b5df88-cc61-11dd-bd86-00144f02aabc.shtml
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