Dopo anni di infamanti accuse, avocazioni e sanzioni disciplinari il “caso De Magistris” sembra essere oggi ad una svolta. Secondo quanto emerge dalle carte dei giudici di Salerno Dionigio Verasani e Gabriella Nuzzi ... ... infatti, il magistrato - di recente trasferito di ufficio e di funzioni e ora impiegato al Tribunale del Riesame di Napoli - non solo avrebbe condotto con estrema correttezza le sue inchieste, ma sarebbe stato vittima di un complotto ordito ai suoi danni da affaristi, politici e magistrati. Con il preciso intento di bloccare le sue indagini scomode contro i poteri forti e la corruzione ad ogni livello istituzionale. Un sistema d'affari che ora potrebbe essere finalmente scoperchiato.
di Antonio Massari
Catanzaro. Un grande intrigo giudiziario: qualcuno intendeva «fermare» il pm Luigi de Magistris per poi «disintegrare» le sue indagini e favorire indagati eccellenti. Qualcuno intendeva fermarlo, e l'avrebbe fermato, mentre stava indagando sull'ex ministro della giustizia, Clemente Mastella. Poi si sarebbe puntato al suo trasferimento, dopo l'avocazione dell'inchiesta «Why Not», che avvenne a poche ore dall'iscrizione di Mastella nel registro degli indagati. Infine, anche la successiva gestione delle inchieste – che hanno portato all'archiviazione per Mastella, per il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, per il senatore della Pdl Giancarlo Pittelli – sarebbe stata poco limpida. E' questo – ma non solo – il teorema accusatorio della procura di Salerno che ieri ha disposto la perquisizione di dieci persone, tra le quali ben sette magistrati della procura di Catanzaro, eseguita per oltre 12 ore da un centinaio di carabinieri. Le ipotesi di reato, a vario titolo, spaziano dall'abuso d'ufficio alla corruzione in atti giudiziari.
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