martedì 10 febbraio 2009

Gioacchino Genchi: Giudicatemi dal mio operato e non dalle mistificazioni dei miei interessati detrattori

In questo momento in cui molti parlano di me e del mio lavoro, anche con cattiveria ed a sproposito, ritengo opportuno riportare nel mio blog la motivazione integrale della sentenza n. 6/2008 della Corte d'Assise di Catanzaro per i cruenti omicidi di Salvatore Blasco (consumato a Cutro il 22-03-2004) e di Antonio Dragone (consumato a Cutro il 10-05-2004). In quel procedimento penale ho svolto un'articolata consulenza tecnica per conto della Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, egregiamente valorizzata dal Pubblico Ministero nella sua requisitoria e dalla Corte d'Assise di Catanzaro nella motivazione della sentenza emessa nel giudizio di primo grado.A parte le cattiverie e le mistificazioni di ben individuati soggetti appartenenti ad un reparto del ROS di Roma e di ben precisi magistrati (indagati dalla Procura della Repubblica di Salerno anche per gravi reati in mio danno), gradirei essere conosciuto e considerato dai tanti italiani onesti che mi sono vicini per il mio operato.La lettura di questa sentenza aiuterà a comprendere anche agli scettici in cosa consiste il mio lavoro.A parte il risultato processuale a cui ho dato il mio modesto contributo, mi rimane l'amarezza di una Giustizia che non ha avuto lo stesso corso allorquando si sono incrociati potentati, toghe e "colletti bianchi". Oggi pago anche per questo: per la mia coerenza, per la mia ostinata determinazione e per la mia indipendenza nel credere e nell'affermare, nel mio modesto ruolo, i principi di una Giustizia Uguale per Tutti.
Non mi arrenderò alle prepotenze ed ai tentativi di chi vuole imbavagliarmi.
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http://gioacchinogenchi.blogspot.com/2009/02/giudicatemi-dal-mio-operato-e-non-dalle.html

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