lunedì 23 marzo 2009

Acqua: pubblica o privata

Si e' concluso ieri a Istanbul il Forum mondiale sull'acqua senza un nulla di fatto. La discussione si e' centrata su "diritto e bene" dell'acqua. Che l'acqua sia un "bene" e' evidente, ma occorre, evidentemente, sovrapporre il "diritto". In Italia si svolge un'analoga discussione che parte dal "bene" alla gestione. Il principio di considerare l'acqua un bene comune e' ampiamente condiviso. Dobbiamo porci il problema se una gestione pubblica sia efficiente per gestire questo bene comune. La cosiddetta legge Galli nasceva con l'obiettivo di smantellare una vecchia logica clientelare di gestione degli acquedotti che erano diventati carrozzoni partitocratrici clientelari. Negli anni e' stata applicata con modalita' che hanno tradito in parte l'obiettivo. La protesta, che nasce in alcune parti d'Italia, riguarda il fatto che dove c'e' stata una forte privatizzazione si e' avuto un aumento delle bollette e scarsi investimenti. In pratica c'e' stata una privatizzazione all'italiana. Il massimo vantaggio per il privato e il minimo per il consumatore e l'utenza. C'e' chi sostiene che l'acqua deve essere gestita solo da aziende totalmente pubbliche e che deve essere eliminata la possibilita' di ricorso anche alle Spa pubbliche. E' evidente che le liberalizzazioni fanno bene all'economia e aumentano il benessere dei cittadini-consumatori.
Continua ...
http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=254376

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