NEW YORK - Bufera di critiche su Barack Obama, sotto accusa sia da destra che da sinistra dopo la pubblicazione dei memorandum sulle torture permesse alla Cia di George W. Bush sugli uomini di al Qaida. Il presidente degli Stati Uniti è stato criticato sia per aver svelato nei dettagli i metodi brutali usati negli interrogatori che per aver garantito l'immunità agli 007 che "in buona fede" li hanno posti in atto. Il capo dell'intelligence nazionale Dennis Blair ha risposto alla raffica di critiche affermando che gli Stati Uniti «non utilizzeranno più queste tecniche in futuro. Ma sono determinati a difendere quanti si sono conformati alle direttive». E lo stesso Obama non ha raccolto le accuse di aver scagionato chi, obbedendo agli ordini, ha eseguito atti che la sua stessa amministrazione ha giudicato "una pagina buia e dolorosa" nella storia d'America: «È gente che ha fatto il proprio dovere», ha detto il presidente. A sparare a zero su Obama per l'immunità agli agenti della Cia sono le organizzazioni per i diritti umani: "Il dipartimento della Giustizia offre l'impunità a individui che, secondo lo stesso ministro della giustizia Eric Holder, hanno torturato prigionieri", ha protestato Larry Cox di Amnesty International, mentre Anthony Romero della Aclu (l'asssociazione libertaria American Civil Liberties Union) ha chiesto a Obama di affidare a un magistrato indipendente il compito di indagare e possibilmente ottenere il rinvio a giudizio di chi ha autorizzato e posto in atto metodi di tortura.
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