sabato 20 giugno 2009

Iran, disordini e spari tra la folla Moussavi: "Pronto al martirio"

TEHERAN - "Si sentono gli spari, c'è gente". Verso sera, mentre le testimonianze si accavallano, arriva la notizia dell'uso di armi da fuoco contro i dimostranti che non accettano l'esito delle elezioni presidenziali, con la vittoria del presidente uscente Mahmud Ahmadimejad. E c'è chi parla di due vittime. Altri testimoni raccontano che il candidato sconfitto, Mir Hossein Mussavi, è sceso in strada con i manifestanti, affermando di voler continuare la protesta e di essere "pronto al martirio". E accusando ancora una volta i vincitori di brogli "pianificati da mesi", come ha scritto in una lettera inviata al Consiglio dei Guardiani della Costituzione. In una giornata costellata da notizie che i giornalisti indipendenti - ai quali è stato vietato avvicinarsi ai luoghi delle manifestazioni - non sono in grado di verificare personalmente, sono testimoni anonimi e blogger a raccontare quanto sta accadendo nella capitale iraniana. Molti riferiscono che ci sono stati feriti, altri - citati anche da alcune agenzie di stampa - parlano di due morti.
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