domenica 7 giugno 2009

Roma, lo stupro della giornalista ''nascosto'' per ragioni elettorali?

L'Unità denuncia 40 ore di ritardo della questura. Zingaretti e Marrazzo attaccano. Gli stupri non sono scomparsi, nella Capitale, dopo il clamoroso episodio del parco della Caffarella. È di appena tre giorni fa la violenza avvenuta a Roma, quartiere Bufalotta, ai danni di una giovane donna di 34 anni. Ma la notizia è stata resa nota solo ieri a tarda sera.Lei, giornalista, è stata stuprata nel box auto vicino casa da un uomo a volto coperto che, armato di coltello, si era nascosto nel buio del garage e l’ha aggredita chiudendole la bocca con lo scotch, per evitare urla. L'aggressore, di lingua italiana, ha stuprato la donna nell’auto, dove avrebbe lasciato tracce biologiche e impronte. L'Unità accusa: nascosto per 48 ore L'Unità oggi in edicola accusa la questura di Roma di aver nascosto per 40 ore lo stupro e di averlo ammesso solo quando il quotidiano diretto da Concita De Gregorio era già in possesso della notizia. L'Unità ricorda che, nel corso dell'ultima campagna elettorale di Alemanno, la questura era stata molto più tempestiva nel comunicare stupri e violenze "in tempo reale": In questa vigilia elettorale, invece, nella Capitale l'ordine regna sovrano (specie se si nascondono le notizie che vanno in senso contrario, come quella di un'altra tentata violenza di qualche sera fa a Monteverde). Il quotidiano fa notare anche che c'è una scarsità, di sera, di volanti della polizia presenti in città, perché quelle esistenti sono dirottate per "fare la multa alle prostitute e ai loro clienti", in operazioni di facciata molto utili sotto elezioni.
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